길리

[Recensione] "Il lavoro dell'artista"

  • Lingua di scrittura: Coreana
  • Paese di riferimento: Tutti i paesicountry-flag
  • Intrattenimento

Creato: 2024-04-14

Creato: 2024-04-14 07:32

[Recensione] "Il lavoro dell'artista"


Copertina con toni tenui di verde, rosa, rosso e marrone, degna di David Bowie. È scorretto. Perché sono già incantato da questo libro prima ancora di leggerlo. E che dire della splendida scrittura dell'autore nella prefazione? "Era maggio 2018. Stavo leggendo il libro di Philip Roth, L'eredità del padre…" Inizio così il discorso dell'autore e sono rimasto incredibilmente colpito. C'è stato un periodo in cui cercavo freneticamente opere d'arte e artisti eccezionali. Erano così diversi dalle persone comuni intorno a me. La loro vita, che sembrava speciale fin dalla nascita grazie alla loro eccellenza, non era per niente facile. In realtà, pensavo che i libri che trattavano artisti di un'epoca in formato antologico fossero già stati pubblicati a sufficienza. Tuttavia, i motivi per scegliere questo libro sono i seguenti. Innanzitutto, la selezione di artisti di buon gusto. Il libro inizia con David Bowie e include Aretha Franklin (sebbene nel sommario sia scritta erroneamente 'Aritha Franklin'), Nijinsky, Leslie Cheung, Suzanne Valadon, Kurt Cobain e altre figure che un tempo ammiravo, oltre a Zaha Hadid, Tadao Ando, George Romero e altre figure meno note, descrivendo le loro vite in modo conciso ma essenziale. La scena in cui Gustav Mahler va da Freud per una consulenza è stata particolarmente interessante. Mahler si sposa con Alma Maria Schindler (Alma Schindler), una donna popolare di 19 anni più giovane di lui, ma alla fine si separano. Conoscevo come femme fatale (anche se nel libro è scritto 'femme fatale') solo Lou Andreas-Salomé, che aveva incantato Rilke e Nietzsche, ma oh, ne ho scoperta un'altra. Cercandola online, ho scoperto che era stata la musa di molti artisti, avendo avuto una relazione con il pittore Kokoschka, sposando Walter Gropius e infine Franz Werfel. E poi c'è l'aneddoto su Basquiat legato allo spleen. E anche il fatto che il film preferito di Leslie Cheung fosse Via col vento è una cosa che non avrei mai saputo se non fosse stato per questo libro. Nella sezione su Hokusai, una frase che avrebbe scritto in tarda età mi ha colpito così tanto che continuerò a rimuginarci a lungo (è scritta a pagina 69!).
 
※ Questa recensione è stata scritta in modo onesto dopo aver letto il libro fornito da Naver Cultura 200%.
 
http://www.yes24.com/Product/goods/103492981?art_bl=15184502

Commenti0